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La Coscienza Cosmica Secondo Paramahansa Yogananda.

Settembre 16, 2025 By Zazen Reiki Dojo Roma 0
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La coscienza cosmica, secondo Paramahansa Yogananda, è uno dei concetti centrali nel suo insegnamento spirituale, ed è strettamente legata alla sua esperienza personale e alla tradizione del Kriya Yoga.


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Che cos’è la Coscienza Cosmica?

Ecco una panoramica chiara e sintetica del concetto: La coscienza cosmica è uno stato di consapevolezza spirituale elevata in cui l’individuo sperimenta l’unità con Dio o con l’Intelligenza Infinita che permea tutto l’universo. Non è una conoscenza intellettuale, ma una realizzazione diretta e trascendente.


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Yogananda la descrive come:

“La percezione diretta, intuitiva, che ogni cosa – l’universo, le creature, la propria anima – è una manifestazione dell’unica Realtà divina.” L’esperienza personale di Yogananda Nel suo libro “Autobiografia di uno Yogi”, Yogananda racconta il momento in cui il suo guru, Sri Yukteswar, lo iniziò a una forma di coscienza cosmica: “Un’onda di estasi colpì la mia coscienza come un fulmine. La mia identità finita si dissolse nell’oceano della presenza infinita.” In quel momento, Yogananda sperimentò: Espansione della coscienza oltre i limiti del corpo e della mente. Percezione diretta della vita che vibra in ogni atomo dell’universo. Unione mistica con ogni essere vivente, ogni stella, ogni forma di energia.

Come si raggiunge questo stato?

Yogananda insegnava che la coscienza cosmica può essere raggiunta attraverso la meditazione profonda e la pratica del Kriya Yoga, che aiuta a: Ritirare l’energia dai sensi (pratyahara). Elevare la coscienza attraverso i centri sottili (chakra). Percepire l’anima e infine fondersi con lo Spirito universale. La pratica costante conduce a una progressiva espansione della coscienza: Coscienza del corpo Coscienza dell’energia Coscienza dell’anima Coscienza cosmica

Differenza tra coscienza cosmica e illuminazione.

Coscienza dell’anima, l’individuo realizza di essere un’anima, distinta dal corpo e dalla mente. Coscienza cosmica, l’individuo percepisce di essere uno con il tutto. Coscienza cristica/divina, lo stato di perfetta unione con Dio, come Gesù o Krishna.

Perché è importante?

Per Yogananda, la realizzazione della coscienza cosmica è: Lo scopo ultimo della vita umana. La via per la vera felicità e libertà. Il modo per trascendere l’illusione del sé separato (Maya) e tornare all’unione con Dio.

CEspansione della Coscienza: dall’Ego all’Infinito.

La trasformazione della coscienza descritta da Yogananda implica un processo graduale in cui l’identificazione dell’individuo con il corpo, la mente e l’ego viene progressivamente trascesa. Questo processo può essere illustrato come un cammino verso l’espansione: Coscienza materiale – centrata nel corpo e nei desideri fisici. Coscienza mentale – dominata da pensieri, emozioni e razionalità. Coscienza intuitiva – risveglio del Sé interiore e delle percezioni sottili. Coscienza dell’anima – percezione della propria natura divina. Coscienza cosmica – fusione con il tutto, realizzazione dell’Unità. Nel suo stato più elevato, la coscienza non è più limitata da tempo, spazio o causalità. L’individuo, pur mantenendo una forma umana, vive interiormente come Spirito universale, consapevole che ogni cosa è una manifestazione della stessa essenza divina.

La Tradizione Indiana.

Yogananda attinge dalla filosofia Vedica e dallo Yoga Sutra di Patanjali per spiegare l’ascesa verso la coscienza cosmica. Nel Vedanta, questa esperienza è chiamata: “Brahmajnana” – la conoscenza diretta di Brahman, l’Assoluto. “Samadhi” – l’unione estatica con il Sé universale. Patanjali, nei suoi Yoga Sutra, descrive samadhi come lo stato in cui: “Il conoscitore, la cosa conosciuta e la conoscenza diventano una cosa sola.” Yogananda distingue varie forme di samadhi, e la coscienza cosmica corrisponde a: Savikalpa Samadhi – uno stato temporaneo di unione in cui si mantiene una lieve coscienza dell’ego. Nirvikalpa Samadhi – l’unione assoluta e priva di ego con lo Spirito, in cui non esiste più dualità.

Coscienza Cosmica: un’Esperienza che Trasforma.

Chi raggiunge la coscienza cosmica non è semplicemente “illuminato” in senso teorico, ma vive e agisce da uno stato di Unità. Le sue azioni sono guidate da compassione, saggezza e amore incondizionato. Yogananda stesso era testimone di questo stato attraverso il suo comportamento, la sua compassione e la sua totale mancanza di egoismo. Effetti della coscienza cosmica: Assenza di paura, perché l’individuo non si identifica più con un corpo limitato e mortale. Amore universale, poiché si percepisce sé stessi in tutti gli esseri. Saggezza intuitiva, superiore alla conoscenza intellettuale. Beatitudine costante, che non dipende dalle circostanze esterne. Yogananda sottolineava che questa beatitudine (ananda) è lo stato naturale dell’anima e che ogni essere umano, per sua natura, la desidera.

Il Ritorno all’Unita’: dalla Dualita’ alla Realizzazione.

Una delle più belle intuizioni offerte da Yogananda è che il mondo della dualità (bene/male, luce/ombra, piacere/dolore) è una sorta di gioco divino (lila) messo in atto dallo Spirito per nascondersi a sé stesso e poi ritrovarsi. L’essere umano è, quindi, un’anima divina che ha dimenticato la propria origine e il proprio scopo. Lo scopo del viaggio spirituale è: Riconoscere l’illusorietà della separazione (Maya). Ritornare alla consapevolezza dell’unità con Dio. Realizzare che “Io e il Padre siamo uno”, come affermava Gesù (una frase che Yogananda considerava una diretta espressione della coscienza cosmica).

La Via del Kriya Yoga; Tecnica per l’Unione.

Yogananda insegnava il Kriya Yoga come una scienza spirituale capace di accelerare l’evoluzione della coscienza. A differenza di molte vie religiose basate sulla fede, il Kriya Yoga è un sistema pratico e scientifico per purificare il corpo, la mente e i canali energetici. Attraverso il Kriya Yoga si ottengono: Controllo del prana (energia vitale). Silenzio mentale profondo. Esperienza diretta dell’anima e infine dell’unione con il Sé universale. Yogananda affermava che un solo Kriya Yoga praticato con devozione vale anni di pratica spirituale ordinaria. Per lui, non c’era bisogno di fuggire dal mondo, ma di portare Dio nella vita quotidiana.

Il Mistero dell’Individuo Cosmico.

Un maestro realizzato come Yogananda è un paradosso vivente: una persona apparentemente ordinaria, ma in realtà una coscienza cosmica incarnata. Quando egli parlava o scriveva, non era l’ego che comunicava, ma una volontà divina che si esprimeva attraverso un canale purificato. Yogananda stesso scrisse: “Io, la mia coscienza limitata, non esisto più. Soltanto Dio è rimasto.” E ancora: “Ogni tanto, Dio mi permette di rientrare in questo piccolo corpo per parlare con voi, ma poi subito ritorno nel vasto oceano della sua presenza.”

L’Attualita’ della Coscienza Cosmica.

Oggi, in un mondo attraversato da divisioni, conflitti e crisi ambientali, l’insegnamento della coscienza cosmica è più attuale che mai. Riconoscere l’unità di tutta la creazione è l’unica vera risposta al senso di separazione che genera sofferenza. Secondo Yogananda: La spiritualità autentica non è dogmatica, ma unificatrice. Non importa la religione, l’etnia o la cultura: ogni essere umano è destinato a risvegliarsi. La meditazione è il ponte tra la coscienza ordinaria e quella cosmica.

La coscienza cosmica, per Yogananda, non è una metafora poetica o un concetto astratto, ma una realtà esperienziale accessibile a chiunque sia disposto a dedicarsi sinceramente alla ricerca spirituale. È lo stato naturale dell’anima, temporaneamente oscurato dall’identificazione con il corpo, l’ego e il mondo materiale. Come diceva: “Tu non sei un essere umano che ha un’anima. Sei un’anima che ha assunto temporaneamente un corpo umano.” Attraverso la meditazione, il Kriya Yoga e l’amore per Dio, ogni anima può riconnettersi alla propria origine e vivere nella libertà e nella gioia della coscienza cosmica.


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